ISA BALARDINI FAENZA
Il Corso di Perfezionamento in Arte del Restauro Ceramico dell’Istituto d’Arte di Faenza, di durata biennale, si è costituito nel 1980 sostituendosi al precedente Corso di Magistero fondato nel 1960.
Il Corso di Restauro ebbe, fin dalla sua costituzione, piena consapevolezza che scopo della conservazione è di permettere l’approfondimento della conoscenza del passato attraverso la raccolta, la tutela e lo studio dei documenti. L’impostazione didattica che ne è eseguita e di cui fu artefice prima il Prof. Timo Bernabè e poi il Prof. Rino Casadio assieme agli altri insegnanti del corso, prevede che l’opera del restauratore debba permettere la conservazione della materia e favorire la leggibilità del reperto nel pieno rispetto dell’integrità e originalità del documento.
La conoscenza storica, quella tecnologica, l’abilità manuale sono i tre aspetti di cui si sostanzia la formazione del diplomato dal corso di restauro dell’Istituto. 
La raccolta dei dati anagrafici, il rilievo grafico, la documentazione fotografica, l’analisi della tipologia tecnica, la ricerca storico-stilistica permettono una prima raccolta di dati relativi alla identificazione del reperto. Lo stato di conservazione, lo studio delle alterazioni da usura, giacitura e da errati interventi conservativi è supportata da una analisi con attrezzature del laboratorio tecnologico, come il difrattometro a raggi x e si avvale della collaborazione dell’IRTEC-CNR che completano l’analisi e la descrizione dell’oggetto. A fonte di tutti i dati viene programmato la progettazione dell’intervento di restauro che dovrà tenere conto delle scelte conservative e, nella scelta dei materiali e delle tecnologie, della necessità che il risultato finale sia sempre reversibile. Tutte le fasi del restauro dovranno essere accompagnate da una esplicativa documentazione dell’intervento.
Il valore di un corso professionale si misura dalla sua capacità di produrre ricerca e sperimentazione, di collegarsi e collaborare con gli operatori esterni alla scuola e con essi confrontarsi. Tali motivazioni sono ben presenti nell’attività del Corso di Restauro dell’Istituto:
nelle tesi che i diplomandi presentano pubblicamente a coronamento del loro ciclo di studi e che sono il frutto della metodologia sperimentale e di ricerca adottata; nella sistematica collaborazione con Musei e Soprintendenza di tutta Italia e in special modo con il Museo Internazionale di Faenza e con la Soprintendenza Archeologica di Bologna con la quale è stata redatta una convenzione; nei convegni, nelle mostre e nelle pubblicazioni che gli insegnanti della scuola organizzano. 
 


Rilievi e progetti di ripristino formale di vasellame del secolo XVI